COMPITI SCOLASTICI: QUANTE EMOZIONI!

Esploriamo le emozioni dei bambini durante i compiti scolastici: come trasformarle in opportunità di crescita?

Affrontare i compiti può essere un’esperienza emotivamente complessa per i bambini, poiché si trovano a bilanciare una serie di emozioni che influenzano il loro rendimento accademico e il loro benessere emotivo. È importante riconoscere che, dietro ogni foglio di carta e ogni esercizio, ci sono bambini che affrontano sfide personali, lottando con una gamma di sentimenti che vanno dall’ansia alla gioia. 

In questo articolo, esploreremo molte delle emozioni, negative o positive, che i bambini possono sperimentare durante i compiti, riconoscendo sia le sfide che le opportunità che accompagnano questo importante momento di apprendimento.

Iniziamo questo viaggio proprio dalle emozioni più scomode che i bambini e le bambine potrebbero vivere nel tempo compiti.

L’ ansia

L’ansia potrebbe manifestarsi in vari modi durante i compiti: un bambino potrebbe sentirsi sopraffatto da una lunga lista di esercizi da completare, preoccupato di non essere in grado di farcela in tempo o temere di deludere gli insegnanti o i genitori. Un esempio concreto potrebbe essere un bambino o una bambina che, mentre svolge un compito di matematica, inizia a sudare freddo, a sentirsi agitato e a pensare che non riuscirà mai a trovare la risposta giusta, aumentando così i livelli di ansia.

La frustrazione

La frustrazione può sorgere quando un bambino o bambina si trova di fronte a una sfida che sembra insormontabile o quando non riesce a comprendere un concetto. Ad esempio, potrebbe tentare ripetutamente di risolvere un problema di matematica senza successo ed ogni tentativo fallito potrebbe alimentare un senso di impotenza e insicurezza che andrebbe ad aumentare il suo livello di frustrazione fino a sentirsi bloccato/a e incapace di progredire. sul suo lavoro.

La noia

La noia può derivare dalla mancanza di stimoli o dalla percezione che i compiti siano troppo ripetitivi o poco interessanti. Ad esempio, un bambino, bambina potrebbe perdere interesse mentre svolge un compito di storia che richiede la memorizzazione di date e eventi senza alcun contesto coinvolgente, trovandosi così a sbadigliare e a distrarsi facilmente.

La rabbia

La rabbia può derivare da diverse fonti durante i compiti: nostro figlio, figlia potrebbe sentirsi frustrato/a se trova un compito particolarmente difficile o se non riesce a comprendere un concetto, sviluppando così un senso di impotenza e rabbia verso se stesso/a o verso l’argomento in questione. Inoltre, anche la percezione di ingiustizia potrebbe scatenare la rabbia: ciò accade quando un bambino/a sente di essere trattato in modo diverso rispetto ai suoi coetanei o se ritiene che i compiti siano eccessivamente severi o poco equi.

Esaminiamo più da vicino tre di queste emozioni positive e il loro impatto sul tempo dei compiti

Soddisfazione

Immagina un bambino o una bambina che risolve un problema di matematica difficile dopo averci lavorato per un po’. Quel senso di realizzazione e soddisfazione che pervade quando finalmente arriva alla risposta corretta è un’emozione potente: ogni volta che completa un esercizio o comprende un concetto nuovo, si sente orgoglioso dei suoi progressi. Ricordiamo infatti che ogni volta che un bambino supera un ostacolo o migliora le sue capacità, rafforza la sua autostima, sentendosi più fiducioso nelle proprie capacità.

Curiosità

Quando i nostri figli iniziano ad esplorare un nuovo argomento o affrontano una sfida intellettuale, potrebbero essere travolti da una forte curiosità. Immagina il momento in cui prendono in mano un libro su un argomento che li affascina, ansiosi di scoprire nuove conoscenze e avventure intellettuali. La curiosità agisce come un motore interno, alimentando la loro motivazione intrinseca e spingendoli a esplorare sempre di più, desiderosi di ampliare i propri orizzonti e arricchire la loro comprensione del mondo che li circonda.

Gratitudine 

La gratitudine è l’emozione che fiorisce quando i bambini, le bambine riconoscono e apprezzano le opportunità di apprendimento che hanno. Quando si rendono conto del valore dei compiti nel loro percorso di crescita e sviluppo, si sentono grati/e per l’opportunità di imparare e crescere. Grazie alla gratitudine affrontano così i compiti con una prospettiva positiva e un senso di apprezzamento per l’esperienza di apprendimento.

Riconoscere tutte queste emozioni e comprendere come esse influenzino il comportamento e il benessere emotivo dei bambini è il primo passo per affrontarle in modo costruttivo, al fine di gestire il momento compiti in modo più sereno e produttivo.

Quali potrebbero essere le strategie più efficaci per aiutare i bambini e le bambine ad accogliere e affrontare serenamente questi stati d’animo?

Ecco 3 consigli pratici per aiutare i nostri figli e figlie a gestire le emozioni del tempo compiti.

Creiamo un ambiente positivo: fornire un ambiente di studio tranquillo e accogliente può aiutare i bambini a sentirsi più rilassati e concentrati. Assicuriamoci quindi che lo spazio di studio sia ben illuminato, ordinato e privo di distrazioni.

Invitiamoli a praticare la gratitudine e l’auto-compassione: insegnare ai bambini a praticare la gratitudine e l’auto-compassione può aiutarli a sviluppare una prospettiva più positiva sui compiti. Incoraggiamoli a concentrarsi sui loro successi e a trattarsi con gentilezza quando affrontano difficoltà.

Promuoviamo la gestione dello stress: insegniamo ai bambini tecniche di gestione dello stress, come la respirazione profonda, la visualizzazione positiva o il rilassamento muscolare progressivo. Queste strategie possono aiutare i bambini a ridurre l’ansia e a migliorare la loro capacità di affrontare i compiti in modo calmo e concentrato.

Uno studio di Carl Rogers sul benessere emotivo dei bambini

Carl Rogers, uno dei pionieri della psicologia umanistica, ha dedicato gran parte della sua ricerca al benessere emotivo dei bambini. Nel suo studio “On Becoming a Person”, Rogers sottolinea l’importanza di creare un ambiente empatico e accogliente in cui i bambini possano esplorare e esprimere liberamente le proprie emozioni. Secondo Rogers, un clima emotivamente sicuro favorisce lo sviluppo di una sana autostima e di relazioni positive con gli altri.

In conclusione, capire e gestire le emozioni dei bambini nei compiti è essenziale per promuovere un tempo di studio sereno e produttivo. 

Utilizzando strategie empatiche e accoglienti, possiamo quindi aiutare i bambini a superare le sfide emotive associate ai compiti e a sviluppare una relazione positiva con l’apprendimento. 

Offrendo sostegno emotivo, incoraggiando l’espressione dei sentimenti e celebrando i successi, genitori e insegnanti possono aiutare i bambini e le bambine a sviluppare una relazione più positiva con l’apprendimento. 

In questo viaggio verso il benessere emotivo e l’apprendimento gratificante, ogni emozione è un tassello importante che contribuisce alla crescita e allo sviluppo dei bambini.

Se desideri confrontarti con me non esitare a contattarmi, io sono qui per aiutarti a creare un ambiente di apprendimento positivo e gratificante per i tuoi figli: scrivimi e raccontami di te, io rispondo ad ogni mail o messaggio.

Inoltre, non dimenticare di esplorare i percorsi e le opportunità gratuite disponibili sul mio sito www.cuoreincartella.com. Troverai risorse preziose per supportare i bambini nel loro percorso educativo, offrendo loro le migliori opportunità di crescita e successo, come l’ E-book gratuito “Compiti NO stress” che ti permetterà di costruire una nuova routine compiti con il mio supporto “a distanza”, clicca qui per scoprire come fare.

Un grande abbraccio, 

Ilenia

Lascia un commento