Come superare le credenze limitanti per sostenere il potenziale dei nostri figli e figlie

Ogni genitore desidera che i propri figli e figlie crescano sereni, liberi di esplorare il mondo e di esprimere pienamente il loro potenziale. Tuttavia, a volte, senza rendercene conto, le nostre esperienze passate, le credenze limitanti e le aspettative non dette possono intrecciarsi nel loro percorso di crescita, creando ostacoli invisibili ma potenti.

In ambito scolastico, questi condizionamenti si fanno sentire in modo particolare. Il nostro ruolo non si limita a guidare i nostri figli e figlie, ma consiste nel creare un ambiente dove la loro innata tendenza attualizzante (quella forza che naturalmente li spinge verso la crescita e la realizzazione) possa fiorire liberamente. 

Ma cosa accade quando questa tendenza viene ostacolata da barriere invisibili?

Esplorare i nostri schemi interiori

Ognuno di noi porta con sé un bagaglio di esperienze che, spesso senza accorgercene, influenza le nostre scelte educative e il modo in cui interagiamo con i nostri figli, figlie. Pensieri come “Deve ottenere ottimi voti per avere successo” o “Io ho fallito in matematica, quindi anche lui potrebbe…” possono insinuarsi nella nostra quotidianità, plasmando il modo in cui li sosteniamo e comunichiamo con loro.

Queste convinzioni, radicate nel nostro passato, possono creare pressioni nel presente, rischiando di limitare la libertà dei nostri figli e figlie di esplorare e apprendere secondo i loro tempi e modi. Non è facile riconoscerlo, ma è un atto d’amore profondo verso noi stessi e verso di loro.

Riconoscere queste dinamiche non significa giudicarci o colpevolizzarci, ma piuttosto aprirci alla possibilità di un cambiamento positivo. È il primo passo per allentare le aspettative rigide e permettere ai nostri figli e figlie di crescere secondo la loro unicità.

Esploriamo insieme tre situazioni in cui questi schemi si manifestano, per imparare a riconoscerli e a scegliere strade nuove e più libere. 

Quando ci accorgiamo di voler realizzare nostri sogni incompiuti…

“Ho iscritto mia figlia a corsi di danza perché io, da bambina, avrei voluto tanto ballare, ma i miei genitori non me lo permisero…”

È naturale voler offrire ai nostri figli, figlie le opportunità che ci sono mancate. Ma quando vediamo che loro non condividono il nostro stesso entusiasmo, potremmo avvertire un sottile disagio: il segnale che forse stiamo proiettando i nostri desideri su di loro.

Imparare ad ascoltare profondamente ciò che veramente appassiona i nostri figli ci permette di accompagnarli con amore nel loro cammino, senza confonderlo con il nostro. Lasciando che i loro sogni prendano forma, invece di costruire su quelli che avevamo per loro, li aiuteremo a scoprire e coltivare ciò che li rende veramente unici.

Quando scopriamo l’ inefficacia della rigidità nella routine di studio

“Insisto affinché mio figlio segua una rigida tabella di studio ogni pomeriggio e ottenga ottimi voti, perché credo che solo così potrà avere successo”

Spesso imponiamo rigide routine di studio basate sulla convinzione che il successo dipenda dalla disciplina ferrea e da ottimi risultati. Tuttavia, quando il nostro figlio si avvicina ai compiti e alle verifiche con ansia o resistenza, sentiamo che qualcosa non va.

In questi casi, riconoscere che ogni bambino ha i suoi ritmi di apprendimento ci aiuta a creare un approccio più flessibile e gioioso allo studio, favorendo una passione duratura per l’apprendimento.

Quando finalmente apriamo gli occhi sui rischi e pericoli delle punizioni…

“Da bambino/a, i miei genitori mi punivano quando prendevo brutti voti. Ora, mi ritrovo a fare lo stesso con i miei figli”

Molti di noi sono cresciuti con l’idea che punire i brutti voti fosse un modo efficace per motivare i figli a fare meglio. Tuttavia, quando riflettiamo sulle nostre esperienze, spesso ci accorgiamo che queste punizioni non hanno migliorato il nostro rapporto con l’apprendimento. Anzi, hanno spesso generato ansia e un senso di inadeguatezza. Come genitori, è naturale riproporre gli stessi schemi che abbiamo vissuto, ma può succedere che, osservando la reazione dei nostri figli (magari tristi o demotivati dopo un brutto voto seguito da una punizione) ci rendiamo conto che questo metodo non è funzionale. Invece di motivarli, vediamo che li allontana ulteriormente dallo studio, aumentando il loro disagio. Ci accorgiamo che, nonostante le nostre buone intenzioni, il nostro bambino o bambina sta soffrendo più che imparando.

Oggi sappiamo che le punizioni legate ai risultati scolastici sanno essere particolarmente dannose. Quando un bambino riceve una punizione per un brutto voto o un “capriccio” nel momento compiti, può sentirsi umiliato e non compreso. Questo può portare a una diminuzione della sua autostima e a un’associazione negativa con lo studio, ostacolando il suo desiderio naturale di apprendere.

Ciò accade perché le punizioni, in questo e in altri contesti, non insegnano il valore dello studio, ma creano un ambiente di paura e pressione. Al contrario, approcci basati sulla comprensione e sul sostegno emotivo aiutano a costruire una relazione di fiducia e a promuovere un atteggiamento positivo verso l’apprendimento. Offrire supporto, incoraggiare il dialogo sulle difficoltà incontrate e celebrare i progressi, anche piccoli, può aiutare i nostri figli e figlie a vedere lo studio come una sfida stimolante piuttosto che come una fonte di stress.

Attraverso un approccio empatico, possiamo infatti guidare i nostri figli a sviluppare una relazione sana con lo studio e a comprendere che un voto non definisce il loro valore. Questo approccio non solo li aiuterà a crescere come studenti, studentesse più fiduciosi, ma anche come individui consapevoli delle proprie capacità e potenzialità.

Un cammino di crescita condivisa

Riconoscere e affrontare questi schemi non è sempre semplice: richiede coraggio e una profonda auto-riflessione, ma è proprio in questo viaggio di consapevolezza che si aprono nuove possibilità, sia per noi che per i nostri figli. Liberarci dalle credenze limitanti non solo crea un ambiente più sereno per i nostri bambini e bambine, ma ci offre anche l’opportunità di evolvere come persone e genitori.

In questo percorso, impariamo a fidarci della nostra intuizione e a costruire relazioni più autentiche con i nostri figli, figlie. Quando ci permettiamo di crescere e cambiare, diventiamo modelli di autenticità e coraggio per loro.

Se desideri approfondire questa tematica, ti invito a leggere il mio articolo dedicato al coinvolgimento emotivo dei genitori nel percorso scolastico dei figli, figlie.

Ogni genitore ha la forza di trasformare le proprie sfide in momenti di crescita, evolvendo verso una versione più autentica e consapevole di sé

Se stai vivendo delle sfide e desideri parlarne, ti invito a scrivermi a info@cuoreincartella.com, sarò felice di leggerti e offrirti il mio supporto, rispondendo con attenzione e cura. Questo spazio è un dono che voglio offrirti, un primo passo per affrontare insieme le difficoltà che incontri.

Se senti che è il momento giusto per fare un cambiamento profondo, sarò al tuo fianco per accompagnarti in un percorso che possa davvero fare la differenza. Che tu scelga una consulenza educativa/scolastica per affrontare le sfide quotidiane o un percorso più profondo di counselling per un cambiamento trasformativo, non esitare a scrivermi a info@cuoreincartella.com.

Sarò felice di ascoltarti e condividere tutte le informazioni di cui hai bisogno, in un ambiente di totale serenità e comprensione.

Insieme, possiamo scoprire se questo è il passo giusto per te.

Ogni passo che intraprenderai ti avvicinerà a una maggiore consapevolezza e serenità, creando un impatto positivo che durerà nel tempo, per te e per la tua famiglia… perché la vera trasformazione nasce quando anche noi, come genitori, ci permettiamo di crescere.

Un abbraccio,

Ilenia

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