I segreti della giornata scolastica: strategie vincenti per incentivare i bambini a condividere la giornata scolastica con empatia e rispetto

“Come è andata a scuola oggi”… scopriamo come passare da “Bene” a molto di più!

L’uscita da scuola è un momento chiave per molti genitori desiderosi di sapere com’è andata la giornata dei loro figli, spesso però ciò che sembra essere un semplice desiderio di condivisione può trasformarsi in una battaglia di volontà, con i bambini che si chiudono in sé stessi e resistono a parlare della loro giornata scolastica. 

Perché succede questo? E cosa possiamo fare come genitori per incoraggiare i nostri figli a raccontarci di più? 

Carl Rogers, con la sua teoria della personalità e dell’ autoconsapevolezza, offre interessanti spunti per comprendere perché i bambini potrebbero essere restii a condividere la loro giornata scolastica. Una delle sue idee centrali è che ogni individuo ha un bisogno innato di essere accettato e compreso dagli altri, ciò tuttavia può entrare in conflitto con altri fattori, come il desiderio di autonomia e l’ansia legata alla vulnerabilità.

Scopriamo 3 fattori che possono influenzare il desiderio dei bambini e delle bambine di raccontarsi.

1- Bisogno di Autonomia: secondo Rogers, ogni individuo cerca di mantenere un senso di controllo sulla propria vita e sulle proprie esperienze. I bambini possono percepire la richiesta di raccontare la propria giornata come un’ingerenza nella loro autonomia, specialmente se sentono di dover rispondere a domande invasive o di essere giudicati. La scuola potrebbe essere uno dei pochi spazi in cui possono esercitare un certo grado di libertà e autonomia, quindi sentirsi obbligati a parlare di ciò che è accaduto può generare resistenza.

2- Paura del giudizio: parlando della propria giornata, i bambini possono sentirsi vulnerabili, esposti al giudizio o alla critica. Questo può generare ansia e rendere loro meno propensi a condividere liberamente le loro esperienze. In un contesto sociale, come la famiglia, dove ci si aspetta di essere accettati e compresi, l’idea di esporre le proprie emozioni e le proprie esperienze può risultare intimidatoria per molti bambini. Questa ansia può essere amplificata se si sentono sotto pressione o se hanno avuto esperienze negative di condivisione in passato.

3- Bisogno di staccare la spina: dopo una lunga giornata di scuola, i bambini potrebbero semplicemente desiderare un momento di relax o di svago senza dover ripercorrere ogni dettaglio della giornata. La richiesta dei genitori di parlare della scuola può essere percepita come un’ulteriore responsabilità o un’ondata di stress aggiuntivo. Possono sentirsi esausti fisicamente e mentalmente dopo una giornata trascorsa ad apprendere e socializzare, e potrebbero preferire trascorrere del tempo in attività che li rilassino o li divertano.

Considerando questi aspetti, è importante approcciare la situazione con sensibilità e comprensione.

3 Consigli per incentivare i bambini a condividere

Creiamo un ambiente di accettazione: piuttosto che bombardare i bambini con domande, creiamo uno spazio dove si sentano accettati e liberi di condividere quando sono pronti. Dimostriamo empatia e interesse genuino per il loro vissuto, senza esprimere giudizi o aspettative. Ad esempio, invece di chiedere direttamente “Com’è andata a scuola oggi?”, potremmo dire qualcosa del tipo: “Quando sei pronto, mi piacerebbe sapere com’è andata la tua giornata”.

Focalizziamoci sulle Emozioni: piuttosto che chiedere una lista di eventi o compiti, concentra le domande sulle emozioni. Chiediamo loro come si sono sentiti durante il giorno, cosa li ha resi felici o tristi, cosa li ha sorpresi o emozionati. Questo tipo di domande può essere meno invadente e più coinvolgente per i bambini. Possiamo anche condividere le nostre emozioni e le nostre esperienze per creare un ambiente più aperto e inclusivo.

Offriamo Opzioni: non tutti i bambini sono uguali, quindi offrire loro diverse modalità di condivisione può essere una buona idea. Alcuni potrebbero preferire disegnare o scrivere diario, mentre altri potrebbero essere più propensi a parlare mentre fanno altre attività come camminare o giocare. Rispettiamo le loro preferenze e cerchiamo di adattarci al loro stile comunicativo.

In conclusione, la sfida di far condividere ai bambini la propria giornata scolastica può essere un viaggio emozionante e gratificante per genitori e figli. 

Comprendere le ragioni dietro la loro reticenza è fondamentale per adottare un approccio sensibile e rispettoso. Attraverso l’applicazione dei principi di Carl Rogers, possiamo creare uno spazio di comunicazione aperto e genuino, dove i bambini si sentano accettati e liberi di esprimersi. 

I consigli pratici offerti possono fungere da guida per incentivare la condivisione, ma è importante anche essere pazienti e persistenti. Ogni bambino è un individuo unico con le proprie esperienze e sensibilità, quindi ci vorrà tempo e dedizione per costruire un legame di fiducia e apertura. 

Gli sforzi investiti saranno ampiamente ricompensati!

La creazione di uno spazio di comunicazione aperto e autentico non solo solidificherà il legame tra genitori e figli, ma arricchirà entrambi emotivamente e relazionalmente, contribuendo alla crescita e al benessere di tutta la famiglia.

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